Varietà dalla Serbia
2.200 Semi di Melanzana...
Prezzo
8,35 €
(SKU: VE 29 (10g))
Seeds Gallery EU,
5/
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<h2>2.200 Semi di Melanzana lunga domestici</h2>
<h3><span style="color: #ff0000; font-size: 14pt;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 2.200 semi (10g).</strong></span></h3>
<div>La melanzana (Solanum melongena) appartiene alla famiglia delle Solanacee, come pomodoro, peperone e patata. Nei nostri climi si comporta come una pianta a ciclo annuale; è dotata di apparato radicale fittonante ma non molto profondo, sufficientemente espanso, in grado di esplorare il terreno fino ad una profondità di 50/60 cm.</div>
<div>Il fusto è eretto, erbaceo e parzialmente lignificato, di altezza anche superiore ai 70 cm.</div>
<div>Le foglie sono ampie, di colore verde scuro, alterne, di forma ellittica o ovata, acuminate, con margine intero; la pagina superiore è tomentosa (riscoperta cioè da una fine peluria). </div>
<div>I fiori sono ascellari, grandi, con petali di colore violetto, stami gialli, singoli o riuniti in grappoli; il calice è persistente e, a maturità, avvolge la parte superiore del frutto. Sono ermafroditi e, a seconda delle varietà, autogami o soggetti a fecondazione incrociata. </div>
<div>Il frutto è una bacca carnosa di forma allungata o più o meno sferica, a polpa bianca con molti semi di color giallo paglierino a maturità; il colore della buccia può essere violaceo, bianco o giallo. </div>
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<div>Scelta varietale </div>
<div>Sono tantissime, suddivisibili in base alla forma del frutto ed al suo colore; le varietà tradizionali portano i nomi dei luoghi dove sono state selezionate.</div>
<div>‘lunga domestici’: pianta vigorosa molto produttiva, frutto allungato, violetto un po’ claviforme.</div>
<div>‘Violetta Lunga Napoletana’: simile alla precedente, molto vigorosa e produttiva, precocissima.</div>
<div>‘Violetta Lunga Palermitana’: frutto di grande dimensioni, allungato, claviforme, di colore violetto scuro.</div>
<div>‘Violetta Nana Precoce’: frutto più piccolo delle precedenti ma molto precoce. </div>
<div>‘Mostruosa di New York’: cultivar a frutto enorme, di forma caratteristica a borsetta, colorita di un bel violetto più o meno intenso. </div>
<div>‘Tonda Comune di Firenze’ o ‘Melanzana Violetta Pallida’: di origine ibrida che si è imposta sul mercato di Firenze per i suoi frutti rotondeggianti a polpa compatta, pochissimo acida e con pochissimi semi, epidermide viola chiaro caratteristica. </div>
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<div>Esigenze agronomiche</div>
<div>La melanzana è una coltura primaverile-estiva, molto esigente in fatto di luce e calore. Danni irreversibili si hanno con temperature prossime allo zero e prolungate nel tempo.</div>
<div>La coltura è molto sensibile alle variazioni di temperatura e di luminosità. Le condizioni ottimali di vegetazione si realizzano con temperature tra 16 e 25°C. Al di sotto di 10-12 °C arresta l’attività vegetativa mentre temperature superiori ai 28-30 °C rallentano la crescita e lo sviluppo e determinano cascola fiorale, deformazioni e ingiallimenti fogliari; venti caldi da scirocco e temperature alte possono provocare scottature sui frutti esposti al sole.</div>
<div>Predilige un terreno soffice e fresco, di medio impasto o sabbioso, di buona fertilità ed un regime idrico regolare. Sono da evitare i terreni compatti ed asfittici e situazioni di eccesso idrico che ne compromettono la capacità produttiva e le caratteristiche organolettiche dei frutti.</div>
<div>Come il pomodoro, sopporta una concentrazione salina abbastanza elevata e può pertanto essere coltivata in terreni prossimi al mare o con acque moderatamente salse.</div>
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<div>Tecniche colturali </div>
<div>Lavorazioni del terreno</div>
<div>Devono essere molto accurate, specie nei terreni pesanti, per garantire una struttura ottimale e lo sgrondo delle acque in eccesso. Nel caso di terreni argillosi può essere utile la formazione di aiuole rialzate, rispetto al piano di campagna.</div>
<div>Concimazioni</div>
<div>Devono essere abbondanti, specie quelle organiche a base di letame maturo o compost (da 2 a 5 kg/mq), da distribuire durante la preparazione del terreno. Nei terreni sabbiosi o sciolti, specie se la sostanza organica è scarsa, risultano indispensabili delle concimazioni di copertura a base di azoto. Volendo ricorrere alla concimazione chimica, si consiglia di distribuire, ogni 10 mq, 50-80g di P2O5 e 80-150g di K2O alla lavorazione del terreno, e 80-100 g di N in copertura.</div>
<div>Semina </div>
<div>Viene fatta in semenzaio, a partire dal mese di febbraio, usando 1,5g di seme per ogni m2 di semenzaio, da cui si può ottenere un numero di piantine sufficienti per la piantagione di 100 m2 di terreno. È da tenere presente che il seme di due anni ha una facoltà germinativa superiore a quello di 1 anno. Si può seminare anche in alveoli o in vasetti singoli. L’ambiente deve essere riscaldato e luminoso: a 28°C la nascita della piantina avviene in 8-10 giorni</div>
<div>Trapianto </div>
<div>Va effettuato quando la temperatura si è stabilizzata e non ci sono più rischi di gelate. Si consiglia un sesto di impianto che preveda una distanza sulla fila variabile tra i 35 e i 50 cm e di 70-90 cm tra le file, in modo da avere circa 2-4 piante/mq. </div>
<div>Tutori </div>
<div>Sono consigliabili nelle zone ventose, per assicurare un buon ancoraggio al terreno. Si può utilizzare una canna di bambù per ogni pianta, o meglio dei pali con dei fili di ferro o delle reti tesi su ogni fila.</div>
<div>Sarchiatura</div>
<div>Detta anche sfemminellatura, la sarchiatura è importante e consiste nell'eliminazione di getti ascellari posti nel tratto di fusto al di sotto della prima biforcazione. Questi, infatti, sono sterili e producono frutti di pezzatura ridotta, di qualità scadente che, spezzandosi, possono provocare ferite sul fusto. Il momento più indicato per questa operazione è l'inizio della fioritura. </div>
<div>Buona norma è anche quella di eliminare le foglie basali ingiallite che possono favorire, essendo più a contatto del terreno, l'insorgere di malattie e ostacolare una buona aerazione della vegetazione.</div>
<div>Cimatura</div>
<div>Utile è anche la cimatura, che si effettua a fine ciclo asportando le gemme apicali. </div>
<div>Irrigazioni</div>
<div>Devono essere frequenti e omogenee, evitando di bagnare le foglie, in modo da mantenere il terreno sempre umido. Molto efficace allo scopo l’irrigazione a goccia, specie se abbinata alla pacciamatura, che contribuisce anche al controllo delle malerbe sulla fila. </div>
<div>Raccolta</div>
<div>Si effettua scalarmente quando i frutti hanno raggiunto circa i 2/3 del loro sviluppo completo e l'epicarpo si presenta particolarmente lucido, la polpa è bianca e succosa e i semi presentano una colorazione biancastra. A maturazione fisiologica le caratteristiche organolettiche peggiorano, la polpa perde di consistenza e i semi diventano scuri e duri; esteriormente l'epicarpo perde la sua caratteristica lucentezza, il colore diventa meno intenso virando verso il bruno-cuoio.</div>
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<div>Avversità </div>
<div>Tra le avversità di natura crittogamica ricordiamo la peronospora (Peronospora tabacina e Phytophtora infestans), che provoca caratteristiche maculature alle foglie e ai frutti e la tracheomicosi (Verticillium dahliae), che tende ad ostruire i vasi legnosi provocando improvvisi appassimenti e disseccamenti di intere piante. </div>
<div>Tra i parassiti animali gli afidi (afide verde del pesco, afidone della patata) e la dorifora, che attacca le foglie, provocando defogliazioni più o meno estese.</div>
<div>Consigli di prevenzione</div>
<div>Utilizzare sesti di impianto allargati per permettere una maggior circolazione dell’aria ed una migliore diffusione della luce.</div>
<div>Evitare di bagnare le foglie durante le annaffiature.</div>
<div>Limitare le concimazioni azotate.</div>
<div>Staccare i frutti con le forbici, in modo da non provocare lacerazioni ai tessuti.</div>
<div>Utilizzare rotazioni ampie tra le colture.</div>
<div>Utilizzare solo sostanza organica ben compostata.</div>
<div>Trattamenti specifici</div>
<div>E’ possibile prevedere trattamenti per il controllo delle malattie fungine a base di rame o con decotto di equiseto, macerato di aglio e cipolla, propoli ed oli essenziali.</div>
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<div>Coltivazione della melanzana e biodinamica</div>
<div>Effettuare le semine in luna crescente (luna nuova), i trapianti in luna discendente (tempo di piantagione), scegliendo comunque sempre i giorni di calore, anche per la raccolta. Distribuire il preparato 500 prima della lavorazione principale e delle eventuali sarchiature ed il preparato 501 dalla formazione dei primi frutticini, effettuando due o tre trattamenti al mattino presto, con giornate soleggiate, in giorni di aria o calore, per migliorarne le caratteristiche organolettiche e la resistenza alle malattie.</div>
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VE 29 (10g)