Più venduti

Ci sono 1294 prodotti.

Visualizzati 886-900 su 1294 articoli
Semi di Blue Sea (Ageratum...

Semi di Blue Sea (Ageratum...

Prezzo 2,35 € (SKU: F 11)
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Blue Sea (Ageratum houstonianum)</strong></span></h2> <h3><span style="color: #ff0000; font-size: 14pt;"><strong>Prezzo per confezione da 2000+ semi (0,3g).</strong></span></h3> <p><span>Pianta con infiorescenze globose e fitte, dall'aspetto lanoso, di colore azzurro. Ottime piante da bordura e da aiuola. Perenne, coltivata generalmente come annuale e apprezzata per le prolungate fioriture.</span><br /><span></span></p> <p><span>Al genere ageratum appartengono circa sessanta specie di piante erbacee, annuali e perenni, originarie dell’America settentrionale; Ageratum houstonianum è una specie perenne , originaria del Messico, in genere coltivata come annuale. Produce piccoli cespi compatti, densamente ramificati; i fusti sono sottili, carnosi, di colore verde, e portano foglie ovali, finemente dentellate, di colore verde brillante, dall’aspetto vellutato; da aprile fino all’autunno, all’apice dei fusti, sbocciano piccoli fiori di colore azzurro, simili a piccoli pompon disordinati, riuniti in piccoli grappoli, che si stagliano al di sopra del fogliame. Ai fiori seguono piccoli frutti contenenti i semi. Le piante di Ageratum houstonianum possono svilupparsi per un’altezza di circa 35-45 cm, ma esistono numerose cultivar nane, che si mantengono al di sotto dei 30 cm, che vengono utilizzate nelle aiole di annuali e nelle bordure. Tra le tante cultivar esistono anche varietà a fiori bianco, lilla o rosa. Per favorire un’abbondante fioritura si consiglia di rimuovere i fiori appassiti.</span></p> <p><span>L’agerato celestino si pone a dimora in luogo ben soleggiato, o comunque dove possa ricevere almeno 4-5 ore di sole diretto ogni giorno, per favorire la fioritura; posizionando le piante in luogo completamente ombreggiatosi otterranno fioritura stentate. Pur essendo piante perenni, gli Ageratum houstonianum, temono molto il freddo ed inoltre tendono ad allungarsi eccessivamente con il passare degli anni; per questo motivo in Italia vengono coltivate come annuali.</span></p> <p><span>Le piante di Ageratum houstonianum si annaffiano abbondantemente e regolarmente, evitando di lasciar asciugare il terreno per periodi di tempo prolungato; per tutto il periodo vegetativo si consiglia di fornire del concime per piante da fiore, ogni 15-20 giorni, mescolato all’acqua delle annaffiature.</span></p> <p><span>L’agerato celestino predilige terreni soffici e ricchi di humus; si utilizza un buon terriccio bilanciato, mescolato a poco stallatico, e ad una buona quantità di sabbia, per favorire il drenaggio, ed evitare che il terreno si compatti eccessivamente, non permettendo al sottile apparato radicale dell'agerato di svilupparsi al meglio. L’agerato celestino si coltiva anche in vaso; ricordiamo che le piante coltivate in contenitore necessitano di cure più assidue, annaffiature e concimazioni molto regolari.</span></p> <p><span>La moltiplicazione di questo genere per ottenere nuovi esemplari avviene per seme; queste piante si seminano in febbraio-marzo, in semenzaio, da mantenere in luogo protetto fino a quando le temperature esterne non siano abbastanza miti, oppure in aprile-maggio direttamente a dimora; per favorire la germinazione è consigliabile mantenere la terra del semenzaio leggermente umida.</span></p> <p>Gli esemplari appartenenti a questa specie arborea vengono spesso attaccati dagli afidi o dalle mosche bianche; la coltivazione in luoghi scarsamente aerati, o il posizionamento eccessivamente fitto delle piante, spesso è causa del proliferare della botrite, che rovina rapidamente il fogliame.</p> <p>Prima della fioritura è bene intervenire con l'utilizzo di specifici prodotti antiparassitari che permetteranno di fornire una corretta protezione dall'attacco di questi parassiti.</p> <p><span>Famiglia: Asteraceae</span><br /><span>Ciclo di vita: annuale</span><br /><span>Tipo di pianta: erbacea</span><br /><span>Uso: bordo misto, aiuola</span><br /><span>Altezza: 30 cm</span><br /><span>Larghezza: 20 cm</span><br /><span>Periodo di fioritura: giugno-settembre</span><br /><span>Semina in: mar, apr</span></p> </body> </html>
F 11
Semi di Blue Sea (Ageratum houstonianum)
Semi di Peperoncino Scotch Bonnet Yellow 2 - 4

Semi di Peperoncino Scotch...

Prezzo 2,00 € (SKU: C 89 Y)
,
5/ 5
<div id="idTab1" class="rte"> <h2><span style="text-decoration:underline;"><em><strong>Semi di Peperoncino Scotch Bonnet Yellow</strong></em></span></h2> <h3><span style="color:#ff0000;"><strong>Confezione di 5 semi.<br /></strong></span></h3> <div>Specie capsicum chinense originaro dalla  JAMAICA, CUBA, S. DOMINGO. Varietà dal sapore fruttato, la pianta è robusta, di alta produttività, cresce benissimo anche in vaso.</div> </div>
C 89 Y
Semi di Peperoncino Scotch Bonnet Yellow 2 - 4
Semi di PEPERONCINI Piccanti 1.55 - 1

Semi di PEPERONCINI Piccanti

Prezzo 1,85 € (SKU: C 67)
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di PEPERONCINI Piccanti</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>Il famoso chili piccante italiano. Le piante crescono fino a circa 40-50 centimetri di altezza e danno frutti davvero abbondanti che crescono verso l'alto e sono molto caldi.</p> <p>I frutti sono lunghi circa 3 cm e cambiano colore dal verde al rosso quando sono maturi. Abbiamo portato personalmente questo peperoncino dall'Italia i cui frutti abbiamo essiccato naturalmente al sole e possiamo dirti che questa varietà è ottima per essiccare e macinare. Altrimenti, dato che la pianta è piccola e compatta, questo peperoncino è ottimo anche per la coltivazione in vaso.</p> <p>Se porti la pentola in casa prima dell'inverno, l'anno prossimo avrai già i frutti maturi di questo eccellente e piccante Chili a maggio ...</p>
C 67
Semi di PEPERONCINI Piccanti 1.55 - 1

Semi di Peperoncino Habanero White 1.85 - 6

Semi di Peperoncino...

Prezzo 1,85 € (SKU: C 10 W)
,
5/ 5
<div id="idTab1" class="rte"> <h2><span style="text-decoration:underline;"><em><strong>Semi di Peperoncino Habanero White - Bianco Blanco</strong></em></span></h2> <h3><span style="color:#ff0000;"><strong> Confezione di 3 semi.<br /></strong></span></h3> <div>Il Habanero è il Cile scottante recentemente trovato nel Perù. Fa caldo di caldo, (10x vibrano che un Jalapeno), di molto prolifico ed e una pianta estremamente graziosa. Anche se non amate saltare la vostra testa fuori, questo pepe è un grande ornamental, particolarmente in POT</div> <div>Le piccole piante folte producono lungamente i carichi dei chiles bianco panna circa 2 ". Sono state stimate oltre a 300.000 unità di Scoville, il buon cibo per le Cile-teste serie. Possono essere fresco usato, producono il Cile ardente spolverizzare e una salsa calda bianca straordinaria. giorni  90.</div> <div>Le piante sono state curate seguendo le regole della coltivazione biologica, quindi senza pesticidi ne altri prodotti chimici. Ogni pianta è stata isolata con sistema TNT (tessuto non tessuto) al fine di garantire la qualità e la purezza della varietà.</div> <div>Garantisco massima qualità e germinabilità.</div> </div>
C 10 W
Semi di Peperoncino Habanero White 1.85 - 6
  • Solo online
Semi Peperoncino "Fatalii Cioccolato"

Semi Peperoncino "Fatalii...

Prezzo 2,50 € (SKU: C 29 C)
,
5/ 5
<div id="idTab1" class="rte"> <h2><span style="text-decoration: underline;" class=""><em><strong>Semi Peperoncino "Fatalii Cioccolato"</strong></em></span></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 5 semi.<br></strong></span></h3> <div>Si tratta di una varietà appartenente alla specie capsicum chinense.&nbsp;<span style="font-size: 11px; line-height: 1.5em;">Il Fatalii in particolare sembra essere originario dell'Africa centrale.&nbsp;</span><span style="font-size: 11px; line-height: 1.5em;">Il portamento è quello tipico dei c. chinense quindi ad alberello ramificato con larghe foglie verdi, con frutti che si colorano dal verde al giallo in funzione del grado di maturazione.&nbsp;</span><span style="font-size: 11px; line-height: 1.5em;">I frutti hanno forma oblunga con una punta sottile, e sono caratterizzati da un forte aroma fruttato.</span></div> <div>Test di laboratorio hanno rilvato una piccantezza che si aggira intorno alle 600.000 SHU, che collocano il fatalii subito sotto i più famosi superhot.</div> <div>Aldilà dell'l'incredibile piccantezza il fatalii risulta particolarmente apprezzato proprio per il suo forte aroma fruttato, che lo rendono un elemento caratterizzante delle cucine del centro Africa.</div> <div>Si consiglia (veramente è indispensabile) l'uso di guanti in lattice per maneggiare i semi e i frutti.</div> <div><strong>Guida alla coltivazione</strong></div> <div>È consigliabile di volta in volta travasare le piantine in vasi di diametro doppio rispetto ai precedenti, per garantire uno sviluppo radicale omogeneo.</div> <div>Potrete concimare con prodotti specifici in vendita nei vivai, ma molti prodotti di uso domestico come latte, uova, yogurt, cenere, sterco e persino urina si riveleranno ottimi coadiuvanti alla crescita delle piante.</div> <div>Anche durante la fase vegetativa assicuratevi che le piante non soffrano la mancanza d’acqua ma nemmeno l’abbondanza, che porterebbe a marcire la pianta e alla crescita di funghi.</div> <div>Nel momento in cui la pianta ormai sviluppata comincerà a fiorire potrete effettuare una nuova concimazione e una piccola potatura: possono infatti essere recise le foglie che si trovano alla base del fusto e i rami che non hanno fruttificato.</div> <div>A questo punto non vi resta che attendere la crescita e la maturazione dei frutti con le solite accortezze (non concimare e non innaffiare troppo), e quindi gustarvi i vostri peperoncini.</div> <div>Ultima accortezza: per ottenere frutti un po’ più piccanti vi basterà non innaffiare nei giorni antecedenti al raccolto in modo da aumentare la concentrazione di capsaicina.</div> </div><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
C 29 C
Semi Peperoncino "Fatalii Cioccolato"

Pianta resistente al freddo e al gelo
Semi di Palma delle Canarie...

Semi di Palma delle Canarie...

Prezzo 2,75 € (SKU: PS 5)
,
5/ 5
<h2 id="short_description_content"><strong>Semi di Palma delle Canarie (Phoenix canariensis)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10, 50 semi.</strong></span></h2> <p>La Phoenix canariensis Chabaud, comunemente nota come palma delle Canarie, è una palma di taglia grande, nativa ed endemica delle isole Canarie, al largo della costa Atlantica dell'Africa settentrionale. L'aspetto è simile alla vera palma da datteri, la Phoenix dactylifera, rispetto alla quale è considerata più ornamentale.</p> <p><strong>Morfologia</strong></p> <p>Palma solitaria, con tronco robusto di 10-20(-40) m d'altezza e 70-90 cm di diametro.foglie pennate, color verde cupo, di 4-5(-6) m, con 80-100 segmenti su ciascun lato del rachide. Infiorescenze portate da peduncoli che possono superare 1 m di lunghezza. Il frutto è una drupa ovale, lunga circa 2 cm e di diametro 1 cm, di colore dal giallo-arancione alla maturazione, contenente un grosso seme singolo; la polpa è commestibile ma sottile e meno appetibile di quella dei frutti della Phoenix dactylifera.</p> <p><strong>Distribuzione e habitat</strong></p> <p>È endemica delle isole Canarie, dove vive principalmente ad altitudini comprese fra i 200 e i 500 m s.l.m. È presente su tutte le isole dove viene impiegata per produrre il miele di palma, forma i più grandi palmeti a La Gomera, Tenerife, e Gran Canaria.</p> <p>È molto popolare, come pianta ornamentale, nella gran parte delle regioni mediterranee e subtropicali del mondo, laddove le temperature non scendano al disotto dei -10/-12 °C. In Europa è coltivata su tutte le coste del Mar Mediterraneo, ma anche su quelle atlantiche, di Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra sudoccidentale. Vive anche in qualche zona dell'Europa centrale, in posizione molto riparata. Vi è abbondante presenza di questa specie di palme nelle regioni a clima miti d'Italia e le palme canarie sono diventate in vari casi simboli cittadini</p> <p>L'albero ha una crescita piuttosto lenta e si propaga solo per seme. La palma delle Canarie è utilizzata per alberature stradali, nei parchi e nei giardini domestici di dimensioni adeguate.</p> <p><strong>Avversità</strong></p> <p>Uno dei più temibili parassiti di questa pianta è il Rhynchophorus ferrugineus, noto come punteruolo rosso delle palme. Si tratta di un coleottero curculionide originario dell'Asia, propagatosi in Medio Oriente negli anni ottanta e successivamente a tutto il bacino del Mar Mediterraneo, rivelatosi resistente a tutti i mezzi di controllo convenzionali. Altri parassiti degni di nota sono Diocalandra frumentii e Fusarium oxysporum canariensis. Alle Isole Canarie, l'ibridazione con altre specie del genere Phoenix, e specialmente con Phoenix dactylifera, è considerata una minaccia per la conservazione della specie.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
PS 5 (10 S)
Semi di Palma delle Canarie (Phoenix canariensis)

Pianta resistente al freddo e al gelo
Semi di Robinia o Acacia (Robinia pseudoacacia)  - 9

Semi di Robinia o Acacia...

Prezzo 2,00 € (SKU: T 45)
,
5/ 5
<div id="idTab1" class="rte"> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Robinia o Acacia (Robinia pseudoacacia)</strong></span></h2> <h2><span style="color: #ff0000; font-size: 14pt;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 20 semi.</strong></span></h2> <p>La Robinia pseudoacacia L., in italiano robinia o (impropriamente) acacia, è una pianta della famiglia delle Fabaceae, note anche come Leguminose, originaria dell'America del Nord e naturalizzata in Europa e in altri continenti.</p> <p><strong>Descrizione</strong></p> <p>Pianta con portamento arboreo (alta fino a 25 metri) o arbustivo; spesso ceduata, con forte attività riproduttiva agamica, i polloni spuntano sia dal colletto sia dalle radici.</p> <p>Corteccia di colore marrone chiaro molto rugosa.</p> <p>Foglie imparipennate, lunghe fino a 30-35 cm con 11-21 foglioline ovate non dentate lunghe fino a 6 cm con apice esile. Aperte di giorno mentre la notte tendono a sovrapporsi.</p> <p>Fiori bianchi o crema, lunghi circa 2 cm simili a quelli dei piselli, riuniti in grappoli pendenti di profumo molto gradevole . Frutti a forma di baccello prima verdi poi marroni lunghi circa 10 cm, deiscenti a maturità.</p> <p>Presenza di numerose spine lunghe e solide sui rami più giovani.</p> <p><strong>Distribuzione originaria e introduzione in Europa</strong></p> <p>La specie è originaria dell'America del Nord, precisamente della zona degli Appalachi, dove forma boschi puri. Fu importata in Europa nel 1601 da Jean Robin, farmacista e botanico del re di Francia (all'epoca Enrico IV). All'Orto Botanico di Parigi (il Jardin des Plantes) sono ancora presenti i ricacci arborei di questo primitivo esemplare nato da seme e trapiantato nel 1636. L'esemplare di Parigi detiene quindi il primato di longevità in Europa[3], cosa ancor più notevole essendo l'acacia una specie poco longeva. Carlo Linneo, il grande naturalista a cui si devono i nomi scientifici di migliaia di piante, vide questo esemplare e denominò la specie Robinia pseudoacacia, istituendo il genere Robinia per ricordare Robin che l'aveva introdotta in Europa.</p> <p>Dopo l'arrivo nel vecchio continente si diffuse spontaneamente negli ambienti più disparati, ed è ora naturalizzata in gran parte dell'Europa centrale, dal sud dell'Inghilterra e della Svezia, fino alla Grecia, Spagna e perfino Cipro. È particolarmente diffusa in Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Ungheria, Italia, Slovenia. È naturalizzata anche in Turchia e Israele, nonché in Australia e Nuova Zelanda. Viene diffusamente coltivata in piantagioni da legno in vari paesi europei (Ungheria: 270.000 ettari; Francia: 100.000 ettari) ed extraeuropei (Cina: 1 milione di ettari; Corea del Sud: 270.000 ettari). È diffusa anche in Africa. In Italia la robinia è stata introdotta nel 1662 nell'Orto botanico di Padova[5] ed è ora presente praticamente ovunque, in particolare in Piemonte (dove i boschi puri e misti di robinia coprono una superficie di circa 85.000 ettari), in Lombardia, in Veneto e in Toscana (ove si trovano cedui molto produttivi).</p> <p><strong>Ecologia</strong></p> <p>La robinia o acacia è una pianta eliofila, che non si rinnova facilmente sotto parziale copertura, trova l’ottimo nei suoli sciolti e ben drenati, anche poveri di nutrienti ed a reazione subacida, mal si adatta ai terreni molto argillosi. In Italia è presente dal livello del mare fino a circa 1000 m di quota nel centro nord e fino a 1600 m nel meridione.</p> <p>Come tutte le leguminose, è in simbiosi radicale con microrganismi azotofissatori e quindi può arricchire il suolo di azoto. Nel complesso, la robinia è una specie pioniera, che però (almeno al di fuori del suo areale di vegetazione naturale) presenta una limitata longevità (60-70 anni) e quindi nelle zone più fertili è specie transitoria che può essere gradualmente sostituita da altre specie più longeve.</p> <p>In alcuni ambienti, specie quelli degradati dall'uomo, questa pianta si comporta però come specie invasiva[5]; ha un'alta velocità di crescita, soprattutto se ceduata: i ricacci (polloni), che fuoriescono sia dalla ceppaia che dal suo esteso apparato radicale, crescono con rapidità; per questo motivo spesso compete vittoriosamente con specie autoctone di crescita più lenta. Inoltre, la sua estrema adattabilità la fa trovare a suo agio dai litorali ai 1000 metri di quota delle ombrose valli submontane. La conseguenza è la formazione di boschi con una ridotta varietà di specie arboree, un minor numero di esemplari di specie arboree autoctone e una scarsità di flora nemorale e di funghi; in Italia il problema è presente soprattutto in pianura Padana e nelle valli prealpine e appenniniche. Naturalmente, le robinie usate come ornamentali nei centri urbani non destano alcun problema.</p> <p><strong>Altri usi</strong></p> <p>Molti sono i vantaggi di questa specie.</p> <p>Protezione dei terreni franosi: questa pianta è stata molto utilizzata lungo i terrapieni delle ferrovie e nelle scarpate instabili, a motivo della sua crescita veloce e del suo apparato radicale molto sviluppato, caratteristiche che le permettono di stabilizzare rapidamente i pendii evitando che franino.</p> <p>    Legname: il legno è di colore giallo, ad anelli ben distinti, duro e pesante (Peso specifico 0,75). Per queste caratteristiche può efficacemente sostituire nell'uso i legni tropicali, con vantaggi per la bilancia commerciale; l'uso del legno di robinia al posto delle essenze esotiche consente inoltre di rallentare la deforestazione delle aree tropicali[12]. Per questi motivi alcune regioni italiane hanno finanziato progetti di valorizzazione delle colture legnose di robinia, ottenendo contributi dall'Unione europea[3]. Il legno viene usato per lavori di falegnameria pesante, per puntoni da miniera, per paleria (i tronchi lasciati in acqua per alcuni mesi in autunno e inverno acquisiscono una particolare tenacia), per mobili da esterno e per parquet. In Lombardia risulta essere la specie più tagliata nei boschi.</p> <p>    Ottimo combustibile: è utilizzabile anche il legno non stagionato e la ramaglia (quest'ultima nei forni da pane).</p> <p>    Miglioratrice del terreno: come tutte le leguminose, la robinia è una pianta che si avvale dei benefici dell'azotofissazione simbiontica.</p> <p>    I fiori sono commestibili. Nelle campagne del Veneto (dove è anche nota con diversi nomi dialettali: cassia, gazìa, gadhìa, robina) e di altre regioni, vengono infatti consumati fritti in pastella dolce e conferiscono alla frittella un profumo soave e un sapore particolarmente squisito. Tuttavia, il resto della pianta (fusti e foglie) contiene una sostanza tossica per l'uomo. La sua tossicità d'altra parte non è universale e alcuni animali se ne cibano. Le capre ne sono ghiotte e ne consumano in quantità senza alcuna conseguenza negativa.</p> <p><strong>Il nome</strong></p> <p>Come già si è detto, è stato Linneo a dare nome all'albero; egli scelse come nome del genere "Robinia", volendo ricordare il botanico Robin che ne portò il seme in Europa e lo fece germinare all'Orto Botanico di Parigi, introducendo la specie in Europa. Come nome specifico Linneo compose il termine "pseudoacacia", dal suffisso pseudo (che significa "simile a") ed "acacia", che è il termine scientifico con cui si indica il genere delle piante comunemente chiamate mimose; "pseudoacacia" significa quindi "simile alla mimosa". La somiglianza sottolineata da Linneo è quella delle foglie. Non è quindi corretto chiamare questo albero "falsa acacia", anche perché ciò farebbe pensare all'esistenza di un'altra pianta che sarebbe la "vera acacia", mentre in italiano il termine "acacia" indica solo la specie a cui è dedicata la presente voce[Il termine "mimosa" riguarda solo una minoranza delle specie di Acacia, le altre sono note come "acace" in italiano]; ciononostante il termine è a volte usato.</p> </div>
T 45 (20 S)
Semi di Robinia o Acacia (Robinia pseudoacacia)  - 9
Semi di Fico Sacro (Ficus religiosa) 2.45 - 1

Semi di Fico Sacro (Ficus...

Prezzo 2,45 € (SKU: T 34)
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di Fico Sacro (Ficus religiosa)</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;">Prezzo per confezione da 20 semi.</span></h2> <div>Il Ficus religiosa, anche Fico sacro, Bo (dal cingalese Bo), Pipal o, in sanscrito, asvattha, è una specie di baniano originario di India, Cina sudoccidentale e la parte dell'Indocina ad est del Vietnam. È un albero semi-sempreverde, le cui foglie decidue cadono nella stagione asciutta, alto fino a 30 m, con diametro del fusto fino a 3 m. </div> <div>Le foglie sono cordate (cioè a forma di cuore) con una punta particolarmente allungata; sono lunghe 10-17 cm e larghe 8-12 cm, con un picciolo di 6-10 cm. Il frutto è un piccolo fico di 1-1,5 cm di diametro, verde che matura in viola.</div> <div>La Sri Maha Bodhi è un famoso esemplare, che si trova presso il tempio di Mahabodhi; si sa che fu piantata nel 288 a.C., e questa è la più grande età verificata di un esemplare delle angiosperme, e di un qualunque albero piantato dall'uomo; nacque dall'albero della Bodhi, sotto il quale si dice che il bodhisattva Gautama avrebbe meditato quando raggiunse la bodhi (illuminazione) e divenne il Buddha; ancora oggi i monaci e i laici spesso meditano sotto questo albero.</div> <p>Questa pianta è considerata sacra dai fedeli di buddhismo, induismo e giainismo, da cui il nome Ficus religiosa.</p> <table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"><tbody><tr><td colspan="2" width="100%" valign="top"> <h3 align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Istruzioni per semina</strong></span></h3> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">Seeds</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">0</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">0</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">all year round</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color:#008000;">Needs Light to germinate!</span></p> <p><span style="color:#008000;">Just sprinkle on the surface of the substrate + gently press</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">25-27°C</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">3 - 6 weeks</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color:#008000;">Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"><span style="color:#008000;"> </span></td> <td valign="top"> <p align="center"><br /><span style="color:#008000;"><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr></tbody></table>
T 34
Semi di Fico Sacro (Ficus religiosa) 2.45 - 1
Semi di Pino d'Aleppo - Bonsai 1.75 - 1

Semi di Pino d'Aleppo - Bonsai

Prezzo 1,75 € (SKU: T 28)
,
5/ 5
<div id="idTab1" class="rte"> <h2><span style="font-size:14pt;"><strong>Semi di Pino d'Aleppo - Bonsai (Pinus halepensis)</strong></span></h2> <h2><span style="color:#ff0000;font-size:14pt;"><strong>Confezione di 5 semi.</strong></span></h2> <p>Il pino d'Aleppo (Pinus halepensis, Mill. 1768) è un pino nativo della zona mediterranea<strong>.</strong></p> <p><strong>Portamento</strong></p> <p>ramificato fin dal basso con una chioma espansa, vagamente simile al pino domestico e al pino marittimo, ma di aspetto un po' differente, spesso più ampia in cima che verso la base dell'albero. Può raggiungere i 25 m ma di solito non è più alto di 15 m. Il tronco è di solito intorno ai 60 cm, raramente fino a 1 m.</p> <p><strong>Corteccia</strong></p> <p>    rossastra e spessa verso il basso, più scura e con squame più sottili verso l'alto.</p> <p><strong>Foglie</strong></p> <p>    aghiformi, lunghe 5-10 cm, molto sottili e morbide, riunite in mazzetti di due, di colore verde chiaro.</p> <p><strong>Fiori</strong></p> <p>    meglio indicati come sporofilli, maturano in marzo-maggio.</p> <p>    Macrosporofilli: sono rosso-violacei e grandi 1 cm circa, solitari o a gruppetti di 2-3.</p> <p>    Microsporofilli: sono costituiti da piccoli coni ovoidali di colore giallo e riuniti a spiga.</p> <p><strong>Strobili</strong></p> <p>    di forma ovale-conica, sono lunghi 5-10 cm e larghi 2-3 cm. Sono verdi in età giovanile e diventano marroni dopo due anni. Contengono dei semi lunghi 5-6 mm, dotati di un'ala di 20 mm. Gli strobili si aprono con lentezza, di solito nel corso di qualche anno, oppure per il calore provocato da un incendio.</p> <p><strong>Distribuzione e habitat</strong></p> <p>Specie termofila ed estremamente resistente alla siccità. In natura occupa l'areale più meridionale dei tre pini mediterranei ma si spinge a nord fino nella Francia meridionale, Italia centro-meridionale, Croazia (Istria e Dalmazia), regioni costiere del Montenegro e dell'Albania. Particolarmente frequente in Spagna e Grecia, si trova anche in Marocco, Libia e nei Paesi del Vicino oriente come Siria (da cui il nome Aleppo), Giordania e Israele. Mentre nelle zone più settentrionali si trova sulle coste e fino a 200 m, nelle zone meridionali si trova fino a 1000 m in Spagna meridionale e addirittura a quasi 2000 m sulle montagne del Marocco.</p> <p>In Italia è presente in natura nel Gargano, nelle zone costiere del centro-sud (in popolazioni relittuali, in ambiente rupestre e calcareo), in alcune aree costiere della Liguria (Balzi Rossi, promontorio della Caprazoppa, Capo Noli), e in Sicilia (Riserva naturale orientata Pino d'Aleppo); ma è coltivato anche in altre zone (soprattutto costiere) come specie ornamentale, come nel resto del bacino del Mar <strong>Mediterra Classificazione</strong></p> <p>Il pino d'Aleppo è molto simile al pino calabro (Pinus brutia), al pino delle Canarie (Pinus canariensis) e al pino marittimo (Pinus pinaster). Alcuni autori considerano il pino calabro come una sottospecie del pino d'Aleppo ma di solito è assegnato a una specie distinta. Ha un aspetto estremamente costante in tutto il suo areale. neo. Coltivato anche in California.</p> </div>
T 28
Semi di Pino d'Aleppo - Bonsai 1.75 - 1
Semi di Frassino comune 1.5 - 3

Semi di Frassino comune

Prezzo 1,50 € (SKU: T 22)
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Frassino comune (Fraxinus excelsior)</strong></span></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong><span style="font-size: 14pt;">Confezione di 20 semi.</span></strong></span></h2> <p><span style="font-size: 10pt;"><span style="line-height: 1.5em;">Descrizione </span><span style="line-height: 1.5em;">È un albero di notevoli dimensioni fino a 40 m di altezza, lo si trova in tutta la penisola italiana, meno sporadicamente nell'Appennino centro settentrionale, dove prospera nelle zone fitoclimatiche del Castanetum, del Fagetum e più raramente del Lauretum; ha il tronco dritto e cilindrico con corteccia dapprima liscia e olivastra, successivamente grigio-brunastra e screpolata longitudinalmente; le gemme sono vellutate e di colore nerastro; ha grandi foglie caduche composte imparipennate formate da 4-7 paia di foglioline sessili opposte e minutamente seghettate di colore verde cupo e lucente sulla pagina superiore più chiare su quella inferiore; i fiori, ermafroditi, sono riuniti in infiorescenze ascellari a pannocchia e sono piccoli, di colore verdastro e compaiono prima delle foglie; sono privi di calice e di corolla con stami brevissimi sormontati da un'antera globosa di colore porpora scuro; i frutti sono samare bislunghe a forma variabile con base arrotondata o troncata, con un unico seme, riunite in grappoli pendenti. </span><span style="line-height: 1.5em;">Coltivazione  </span><span style="line-height: 1.5em;">Il Frassino maggiore è una specie interessante per l'arboricoltura da legno, lucivaga mesofila ed esigente, richiede terreni fertili, umidi ricchi di humus e profondi, viene governato a fustaia con turni di 70-80 anni e raramente a ceduo, si moltiplica facilmente con la semina o trapiantando piantine di 2-4 anni, si deve prevedere continua e tempestiva lotta ai parassiti animali e fungini. È specie abbastanza tollerante l’ombra nella fase giovanile e quindi può rinnovarsi facilmente nei querceti radi e nelle radure delle faggete. Si rinnova bene anche negli ex-coltivi abbandonati.</span></span></p> <table style="width: 370px;" cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"> <tbody> <tr> <td colspan="2" width="100%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">Seeds </span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">0.5 - 1 cm</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">about 20-25 ° C.</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">3-5 weeks</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><span style="color: #008000;">Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td width="35%" valign="bottom" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong> </strong></span></p> </td> <td width="64%" valign="bottom"> <p align="center"><br /><span style="color: #008000;"> Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. All Rights Reserved.</span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </body> </html>
T 22
Semi di Frassino comune 1.5 - 3

Semi di Cotone 2 - 1

Semi di Cotone (Gossypium...

Prezzo 2,35 € (SKU: T 10)
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di Cotone (Gossypium herbaceum)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 o 15 semi.</strong></span></h2> <p>Il cotone viene seminato dalla tarda primavera all’inizio dell’estate e viene raccolto all’inizio dell’autunno. La temperatura esterna durante il periodo di semina non deve scendere al di sotto dei 18 ° C. Temperatura di 35 ° C è ottimale.  Su terreni irrigati, l'irrigazione viene effettuata prima della semina, in modo che i semi di piante infestanti non germoglino e crescano. </p> <p>I semi privati della peluria in pre-semina dovrebbero essere annaffiati appena possibile dopo la semina.</p> <p>GERMINABILITA' TESTATA SUPERIORE AL 90% !</p> <h2><strong>Coltivazione</strong></h2> <p>Per la coltivazione di questa pianta bisogna tenere in acqua in semi ad ammollare per 72 ore, per poi seminarli e coprirli leggermente. Tenere ad una temperatura media di 20-25 °C. È necessario mantenere il terreno costantemente umido, ma non bagnato, fino a che la germinazione non avverrà dopo circa 20-30 giorni. La pianta cresce su una vasta gamma di suoli, purché sia presente un buon drenaggio.</p> <p>PUREZZA  100% !</p>
T 10 (10 S)
Semi di Cotone 2 - 1

Semi di Arancione CHINOTTO (citrus myrtifolia) 6 - 9

Semi di Arancione CHINOTTO...

Prezzo 6,00 € (SKU: V 145)
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di Arancione CHINOTTO (citrus myrtifolia) </strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 3 semi.</strong></span></h2> <p>Il Citrus × myrtifolia, comunemente detto chinotto, è un agrume del genere Citrus (famiglia Rutaceae). La sua origine non è esattamente accertata. Prevale l'opinione che si tratti di una mutazione dell'arancio amaro che col tempo si è sviluppata nella specie oggi conosciuta.</p> <p>L'albero raggiunge al massimo i 3 metri e ha rami spesso diritti con ramificazioni brevi e compatte. Le foglie sono piccole, coriacee, e ricordano quelle del mirto, da cui il termine specifico derivato dal latino.</p> <p>Unico tra i citrus, il chinotto è privo di spine.</p> <p>Il fiori sono piccole zagare bianche che crescono sia in gruppi alle estremità dei rami, sia pure con singoli fiori vicini allo stelo. Questo particolare rende la pianta molto piacevole a vedersi, per cui viene spesso coltivata in vaso come pianta ornamentale.</p> <p>I frutti, arancioni nella maturità, sono piccoli e schiacciati ai poli, hanno un succo molto amaro e acido. Come la maggior parte degli agrumi, anche i chinottini possono aspettare a lungo sulla pianta prima di venir colti. Sembra anzi che al chinotto spetti il primato, dato che si dice possa rimanere sul ramo fino a due anni. Normalmente i frutti maturano alla metà di giugno. La pianta teme il freddo.</p> <p><strong>Provenienza</strong></p> <p>Il chinotto deve il suo nome alla Cina, luogo da cui sarebbe stato importato verso la fine del '500 o all'inizio del '600 da un livornese o savonese. Secondo alcuni ricercatori invece la pianta sarebbe originaria del Mar Mediterraneo dove si sarebbe sviluppata a seguito di una mutazione gemmaria dell'arancio amaro. In questo caso il nome potrebbe significare soltanto che si tratta di un frutto "di tipo cinese". Attualmente, infatti, non ci sono notizie su alcun tipo di coltivazione del chinotto nei paesi asiatici. All'infuori dell'Italia (Liguria, Toscana, Sicilia e Calabria), la sua presenza si limita a sporadiche apparizioni sulla Costa Azzurra francese.</p> <p><strong>Uso</strong></p> <p>La pianta produce piccoli frutti amari, tradizionalmente usati per produrre confetture, canditi e sciroppi.</p> <p>In Europa fu tradizionale, alla fine del 1800 e fino al 1918, (la cosiddetta Belle époque), un uso esteso dei frutti immaturi (1-2,5 cm di diametro), parzialmente trattati per ridurre il sapore amaro e sciroppati in soluzioni zuccherine; furono consumati assieme a bevande alcoliche (come i vini all'assenzio), come aperitivo; il prodotto sciroppato è ancora in vendita. I frutti, dei quali esistevano estese coltivazioni in Italia (principalmente in Calabria e nella Riviera Ligure), erano esportati in vari paesi europei.</p> <p>Il succo di chinotto è componente in molte bevande digestive e in amari. La maggior parte di esso viene comunque impiegata per la produzione dell'omonima bevanda, conosciuta in Italia appunto come Chinotto, e a Malta come kinnie.</p> <p><strong>Curiosità</strong></p> <p>Il Chinotto di Savona è Presidio di Slow Food. Dato il rischio di estinzione della pianta, dal 2014 il Comune di Quiliano ha avviato un'operazione di piantumazione estensiva presso il Parco di San Pietro in Carpignano.</p>
V 145
Semi di Arancione CHINOTTO (citrus myrtifolia) 6 - 9

Pianta resistente al freddo e al gelo
Semi di Agazzino Bonsa...

Semi di Agazzino Bonsa...

Prezzo 1,50 € (SKU: T 19)
,
5/ 5
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <div class="&quot;rte&quot;"> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Agazzino Bonsai (Pyracantha coccinea)</strong></span></h2> <h2><strong><span style="color: #ff0000;"><span style="font-size: 14pt;">Prezzo per confezione da 20 semi.</span> </span></strong></h2> <div>Arbusto a portamento cespuglioso e denso, spinoso sempreverde, che può raggiungere un'altezza massima di 2,5 metri. Le foglie, verde scuro e lucide nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore, sono intere, mai lobate, alterne, appuntite, seghettate. Sono lunghe tra i 2 e i 6 cm, larghe 0.5-1 cm, con picciolo di 6-8 mm. I fiori, piccoli, bianchi e fitti, hanno cinque petali, di colore bianco o rosato. Ai fiori succedono bacche ovali, di colore rosso o nero-bluastro, grandi quanto un pisello, che, in linea di massima, rimangono sulla pianta per tutto l'inverno</div> <div>durata:Perenne</div> <div>periodo di fioritura:Da maggio a giugno</div> <div>area di origine:Asia, Europa e Nord America</div> <div>clima:Temperato</div> <div>uso:Pianta ornamentale, molto comune, si trova in parchi pubblici e giardini a scopo ornamentale e difensivo, infatti, è utilizzata a scopo ornamentale e per formare siepi impenetrabili grazie alla presenza di lunghe spine.</div> </div>
T 19 Y
Semi di Agazzino Bonsa (Pyracantha coccinea)
Semi di Basilico Greco (Ocimum basilicum) 1.95 - 1

Semi di Basilico Greco...

Prezzo 1,95 € (SKU: MHS 26)
,
5/ 5
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di Basilico Greco (Ocimum basilicum)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 100 semi.</strong></span></h2> <p>Piccole foglie e aspetto di minuscolo cespuglio, il profumo è quello inconfondibile del basilico. Si può usare come il basilico comune, ma la mia è una pianta così piccina che strapparle anche una sola foglia mi parrebbe un peccato. Raccoglierò i semi, e sono curiosa di vedere come crescerà. Sarebbe bello usarlo per bordare l’aiuola, una piccola striscia di microcespugli rotondeggianti, dal verde tenero e gustoso aroma.</p> <p>Il basilico (Ocimum basilicum, L., 1753) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata comepianta aromatica.</p> <p><span style="line-height: 1.5em;">Originario dell'India, è utilizzato tipicamente nella cucina italiana e nelle cucine asiatiche in Taiwan, Thailandia, Vietnam, Cambogia e Laos, per via del marcato profumo delle sue foglie, che a seconda della varietà può essere più o meno dolce o pungente.</span></p> <h3><strong>Etimologia</strong></h3> <p>Il nome deriva dal latino medievale basilicum, con origine dal greco basilikon (phyton) ("pianta regale, maestosa"), da basileus "re". <span style="line-height: 1.5em;">Di etimologia incerta, alcune interpretazioni ritengono sia così chiamato perché usato per produrre profumi per il re,[1] o in riferimento all'utilizzo sacro delle antiche popolazioni Hindu, oppure, più semplicemente, per l'importanza "regale" conferita alla pianta.[2]</span></p> <p>Il nome è stato probabilmente confuso con quello del basilisco, la creatura mitologica greca descritta come un serpente dal veleno letale, col potere di uccidere con lo sguardo. Il basilico ne sarebbe stato l'antidoto.</p> <h3><strong>Descrizione</strong></h3> <p>Il basilico è una pianta erbacea annuale alta fino a 60 cm, con foglie opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 2-5 centimetri di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I fusti eretti, ramificati, hanno una sezione quadrata come molte delle Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi.</p> <p>I piccoli fiori bilabiati, bianchi o rosei, hanno la corolla di 5 petali irregolari. Gli stami sono 4 e gialli. I fiori sono raggruppati in infiorescenze all'ascella delle foglie.</p> <p>I semi sono fini, oblunghi e neri.</p> <h3><strong>Distribuzione</strong></h3> <p>Il basilico è nativo e cresce selvatico nell’Asia tropicale e in India. Si diffuse dal Medio Oriente in Antica Grecia e in Italia dai tempi di Alessandro Magno, intorno al 350 a.C.. Solo dal XVI secolo iniziò ad essere coltivato anche in Inghilterra e, con le prime spedizioni migratorie, nelle Americhe.</p> <h3><strong>Usi </strong></h3> <p>La pianta, fortemente aromatica, è utilizzata nelle cucine italiana e asiatiche, e viene impiegata tradizionalmente in alcune medicine popolari. <span style="line-height: 1.5em;">In cucina </span><span style="line-height: 1.5em;">Il basilico deve essere utilizzato fresco e aggiunto alle pietanze all'ultimo momento. La cottura ne attenua velocemente il sapore fino a neutralizzarlo, lasciando poco del suo profumo. Quando essiccato, perde completamente il suo sapore e ha un debole profumo di fieno. Lo si può pestare in un mortaio per rompere le cellule che contengono l'olio essenziale e per liberare meglio l'aroma. In frigorifero si può conservare al massimo per due giorni, avvolto in un canovaccio da cucina. Le foglie congelate conservano invece il sapore per diversi mesi. </span><span style="line-height: 1.5em;">Il basilico è difficile da abbinare ad altre erbe aromatiche come il prezzemolo, il timo e il rosmarino.</span></p> <p>Insieme a formaggio, pinoli, aglio e olio di oliva, è l'ingrediente base del pesto genovese, la salsa tipica della cucina ligure.</p> <p>Si usa per le insalate, con pomodori maturi, le zucchine, l'aglio, i frutti di mare, il pesce (triglia), le uova strapazzate, il pollo, il coniglio, l'anatra, le insalate di riso, le zuppe, la pasta e per le salse di pomodoro. <span style="line-height: 1.5em;">Nella cucina asiatica, specialmente a Taiwan, si usa frequentemente nelle zuppe. Le foglie intere accompagnano il pollo fritto o vengono usate per insaporire latte e creme.</span></p> <p>Il suo olio essenziale è utilizzato per la preparazione di profumi e liquori; dalla distillazione della pianta fresca si ottiene un'essenza contenente eucaliptolo ed eugenolo.</p> <p>Medicina popolare <span style="line-height: 1.5em;">Come pianta medicinale, le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate per preparare infusi ad azione sedativa, antispastica delle vie digerenti, stomachica e diuretica, antimicrobica, antinfiammatoria. Il basilico è utilizzato anche contro l'indigestione e come vermifugo. Come collutorio è indicato contro le infiammazioni del cavo orale. L'olio è utilizzato per massaggiare le parti del corpo dolenti o colpite da reumatismi.</span></p> <p>Per via di questi benefici, il suo uso si è propagato dall'Africa alla medicina tradizionale in Brasile.[24] La medicina ayurveda assegna inoltre diverse proprietà all'Ocimum tenuiflorum, o basilico sacro.</p> <h3><strong>Coltivazione </strong></h3> <p>Il basilico cresce bene quando il sole è abbondante e la temperatura tra i 20 ºC e 25 ºC, come nel clima mediterraneo. A più alte temperature necessita di una più alta umidità, e non resiste a temperature inferiori ai 10 °C. Gradisce annaffiature frequenti, ma con un suolo ben drenato, in quanto i ristagni d'acqua sono dannosi per le radici. Si coltiva negli orti o in vaso.</p> <p>Il periodo di fioritura è tra giugno e settembre. Le piante di basilico devono essere regolarmente cimate, asportando gli apici vegetativi e i fiori, per consentire una crescita rigogliosa e per allungare il ciclo di vita, che termina con la produzione dei semi. Sui fusti lasciati a fiorire, la crescita delle foglie rallenta e si ferma, il fusto diventa legnoso, e cala la produzione dell'olio essenziale che produce il profumo. I semi possono tuttavia essere seminati l'anno successivo.</p> <p>La propagazione per semina si effettua in primavera, verso marzo-aprile. In un clima temperato, la semina può essere fatta in serra o in vasi mantenuti ad una temperatura di circa 20 °C. Il trapianto in piena terra si può fare quando la temperatura esterna minima supera i 10 ºC e non c'è pericolo di gelate notturne, quindi tra aprile e maggio a seconda del clima locale. Luglio e agosto sono i periodi migliori per la raccolta delle foglie. <span style="line-height: 1.5em;">il basilico è sensibile a diverse malattie che possono ridurre il raccolto, come quelle causate dai funghi parassiti Fusarium oxysporum o Botrytis cinerea, che produce un marciume grigio sulle foglie. </span><span style="line-height: 1.5em;">Composizione chimica </span><span style="line-height: 1.5em;">Le differenti varietà hanno un numero variabile di oli essenziali che conferiscono alla pianta il tipico profumo nelle diverse sfumature. L'aroma caratteristico della specie comune in Italia è derivato dall'eugenolo, sostanza chimica presente in grande quantità nei chiodi di garofano. Alcune varietà condividono, in forma minore, le sostanze che danno il tipico profumo al limone, alla menta, alla liquirizia o alla canfora. </span><span style="line-height: 1.5em;">Negli oli essenziali, a seconda della varietà e della stagione di coltivazione, sono stati trovati e analizzati[26] 29 costituenti differenti, tra cui:</span></p> <p>linalolo, tra il 56,7–60,6%</p> <p>epi-α-cadinolo (8,6–11,4%)</p> <p>α-bergamotene (7,4–9,2%)</p> <p>γ-cadinene (3,3–5,4%)</p> <p>germacrene D (1,1–3,3%)</p> <p>canfora (1,1–3,1%)</p> <h3><strong>Sostanze cancerogene</strong></h3> <p>Oltre all'eugenolo, il basilico contiene metileugenolo ed estragolo (23–88% negli oli essenziali), sostanze che si sono rivelate cancerogene su ratti e topi. Sebbene gli effetti sugli umani non siano stati studiati, gli esperimenti indicano che è necessaria una quantità molto superiore a quella cui normalmente si entra in contatto, affinché essa possa rappresentare un rischio per il cancro.[27] La combinazione con altri alimenti ne riduce o annulla l'effetto tossico. Estragolo e metileugenolo, un derivato a base di fenilalanina, sono presenti nella classifica IARC degli agenti cancerogeni.</p> <p>Tossicità per gli insetti  <span style="line-height: 1.5em;">Uno studio del 1989 sull'olio essenziale del basilico mostra che la pianta ha proprietà funghicide e repellenti per gli insetti.[30] Uno studio simile del 2009 conferma che gli estratti dalla pianta sono molto tossici per le zanzare.[31] </span><span style="line-height: 1.5em;">Storia e cultura. </span><span style="line-height: 1.5em;">Nella storia il basilico non si è distinto come alimento, tuttavia ha spesso accompagnato le superstizioni e la cultura delle popolazioni dell'Asia, del Medio Oriente e del Mediterraneo.</span></p> <p>I primi testi che parlano del basilico in cucina si trovano solo dalla fine del XVIII secolo. Gli esploratori dell'Ottocento riferirono di aver incontrato diverse specie di Ocimum in Africa, in Persia e in Asia Tropicale, native o coltivate.[32] <span style="line-height: 1.5em;">ra gli antichi egizi e i greci, il basilico conservò una simbologia legata alla morte, ritenuto di buon auspicio per l'aldilà e usato, quindi, per le imbalsamature. I cinesi e gli arabi ne conoscevano le proprietà medicinali, mentre i crociati ne riempivano le navi per cacciare insetti e cattivi odori.[32] </span><span style="line-height: 1.5em;">Ai tempi di antichi Greci e Romani, il basilico non era tenuto in buona considerazione: simbolo diabolico, di sfortuna e di odio, Plinio il Vecchio attribuiva alla pianta capacità di generare stati di torpore e pazzia[33] e secondo Crisippo poteva essere dannoso per lo stomaco e per il fegato. Gli antichi romani lo associarono alla figura mitologica del basilisco, creatura a forma di serpente in grado di uccidere con lo sguardo: il basilico sarebbe servito come antidoto al suo veleno.[34] Una leggenda africana sostiene, inoltre, che il basilico protegge contro gli scorpioni.</span></p> <p>Nel medioevo, la pianta era utilizzata per guarire le ferite, come quelle di archibugio, ed era un ingrediente dell'acqua vulneraria, usata un tempo per applicazioni esterne. Alcuni naturalisti, come Nicholas Culpeper, lo ritenevano invece velenoso. Una leggenda medievale lo cita come capace di attirare gli scorpioni, qualora le foglie fossero messe sotto un vaso. Nelle miniature di alcuni manoscritti, il basilico è il simbolo dell'odio e di Satana. Il folklore ebraico suggerisce invece che dia forza durante il digiuno.<span style="line-height: 1.5em;">Lisabetta da Messina, eroina del Decamerone di Boccaccio, seppellì la testa del suo amante in un vaso di basilico.</span></p> <p><span style="line-height: 1.5em;"> </span></p> <table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"> <tbody> <tr> <td colspan="2" width="100%" valign="top"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Needs Light to germinate! Just sprinkle on the surface of the substrate + gently press</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">18-20 ° C</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">1-2 weeks</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span style="color: #008000;"><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table>
MHS 26 (100 S)
Semi di Basilico Greco (Ocimum basilicum) 1.95 - 1
Semi di Lino comune (Linum...

Semi di Lino comune (Linum...

Prezzo 1,35 € (SKU: VE 215)
,
5/ 5
<div id="idTab1" class="rte"> <h2><strong>Semi di Lino comune (Linum usitatissimum)</strong></h2> <h2 class=""><span style="color: #f80000;"><strong>Prezzo per pacchetto di 120 (1g) semi.</strong></span></h2> <p>Il lino comune (Linum usitatissimum L., 1753) è una pianta della famiglia delle Linaceae. Fin dall'antichità è stato ampiamente coltivato in Etiopia e in Egitto; in una grotta, nella Repubblica della Georgia, sono state trovate fibre di lino tinte, databili al 30 000 a.C.</p> <p>Il lino è coltivato sia per i suoi semi che per la sua fibra. Dalle varie parti della pianta si ricavano tessuti, carta, medicinali, cordame (anche per le reti da pesca). Dai semi di lino si ottiene sia la farina che l'olio di lino, commestibile, che ha vari impieghi come integratore alimentare, come ingrediente in prodotti per il legno (finitura) e nell'industria delle vernici come olio siccativo e diluente. È inoltre utilizzato dall'industria cosmetica come ingrediente base di gel per capelli e sapone. Infine il lino è coltivato anche come pianta ornamentale da giardino.</p> <p><strong>Descrizione</strong></p> <p>È una pianta erbacea annuale alta tra i 30 e i 60 cm con fusto eretto, molto fragile, ramificato nella parte finale con foglie tenere, lanceolate. I fiori sono grandi, di colore azzurro-cielo[1] con 5 sepali, 5 petali, 5 stami gialli. I frutti sono capsule contenenti semi di piccole dimensioni e di colore dal bruno scuro al giallo paglierino, a seconda delle varietà. La radice è un corto fittone.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>La pianta del lino cresce con facilità in regioni a clima temperato. Nei paesi freddi si ottiene la migliore produzione di fibra: Russia, Paesi Bassi, Francia e Romania sono tra i primi produttori mondiali di fibra. Il lino è una pianta annuale, con un ciclo vegetativo di circa quattro mesi.</p> <p>Nell'area mediterranea si hanno prove della coltivazione e dell'utilizzo di lino risalenti a oltre 6.000 anni fa, mentre l'introduzione nel Nord-Europa avvenne in epoche preromane..</p> <p><strong><em>Usi</em></strong></p> <p><strong>Cucina</strong></p> <p>I principali prodotti alimentari che si ricavano dai semi di lino sono la farina e l'olio; la farina è di colore scuro. I semi possono essere consumati anche in purezza, integri e secchi, oppure ammollati in acqua e consumati appena germogliano. I semi bagnati diventano leggermente viscidi, ma ciò non ne inficia le proprietà nutritive.</p> <p><strong>Medicina</strong></p> <p>I semi di lino erano conosciuti nella medicina popolare come lassativo; alcuni studi moderni sembrano confermare la validità di tale uso[2]. Oggi, in fitoterapia l'olio di lino è anche consigliato come antinfiammatorio ed emolliente. Il lino contiene Omega-3, 6 e 9 e si ritiene che possa alleviare il diabete stabilizzando il livello di zuccheri nel sangue, ma il consumo eccessivo può ostacolare l'azione di alcuni medicinali somministrati oralmente, a causa del suo contenuto di fibre[3]. I semi sono inoltre usati nella medicina popolare per realizzare impiastri contro la tosse secca</p> <p><strong>Tessile</strong></p> <p>Dal lino si ottiene una fibra molto pregiata, morbida, flessibile e resistente; pur essendo qualitativamente superiore, ha costi di produzione più alti di quelli del cotone, che proprio per la maggior economicità lo ha progressivamente sostituito.</p> <p><strong>Curiosità</strong></p> <p>Il territorio del paese di Linera, in provincia di Catania, prima della sua fondazione, fu adibito alla coltivazione del lino e da essa la contrada venne indicata, appunto, le "linerie". Con la fondazione del nucleo abitato, avvenuta agli inizi del XIX secolo, il paese ha assunto la denominazione attuale in ricordo di queste antiche coltivazioni.</p> </div><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 215 (1g)
Semi di Lino comune (Linum usitatissimum)